Opera in tre atti di Arnold Schönberg, rappresentata per la prima volta nel
1957 allo Stadtheater di Zurigo. L'opera, il cui terzo atto, compiuto nel testo,
non fu mai musicato, tratta del conflitto tra Mosè, difensore del verbo
di Dio, e Aronne, suo fratello maggiore e primo gran sacerdote degli Ebrei,
restauratore degli idoli. La partitura si basa su un'unica serie dodecafonica
dalla quale Schönberg seppe ricavare una grande potenza espressiva.
Nell'accampamento degli Ebrei fuggiti dall'Egitto da 40 giorni, gli Anziani sono
in attesa, insieme con Aronne, che Mosè ritorni dal Monte Sinai recando
con sé le tavole delle Leggi. Il popolo è in rivolta e Aronne
concede al popolo di riprendere gli idoli, il vitello d'oro e di abbandonarsi a
un'orgia sfrenata di ebbrezza e di danze. Sopraggiunge nel frattempo Mosè
disceso dalla montagna. Subito si accende una disputa teologica tra i due
fratelli: per Mosè il popolo deve solo afferrare il pensiero, per Aronne
invece bisogna parlare al popolo in un linguaggio comprensibile e quindi anche
con le immagini. Le parole di Aronne fanno incrinare la stessa fede di
Mosè.